Panatta cerca di replicare la magia di Open – la “autobiografia” (in realtà raccontata a voce e poi scritta dalla penna di un Pulitzer) di Andre Agassi – affidando ad un giornalista le proprie memorie del circuito e dei suoi protagonisti a partire dal proprio ingresso nel mondo del tennis (che avvenne nello stesso anno della apertura ai professionisti dei tornei dello Slam).
Per ogni anno, dal 1968 in poi, Panatta sceglie un protagonista del tennis maschile o femminile (già questa una bella novità) e nel raccontare per ciascuno di essi i propri ricordi, le caratteristiche, i talenti, le vicende, gli epiloghi, i drammi e gli incredibili successi, aiuta a costruire una storia del tennis e della sua evoluzione.
Per una che ha seguito appassionatamente il tennis per una ventina d’anni e ancora oggi segue saltuariamente le vicende dei suoi protagonisti, è stato emozionante e appassionante ritrovare campioni del passato e del presente.
Non è perfetto, ma lo consiglio.
Quattro palle su cinque.
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