Il pontile sul lago di Marco Polillo

ilpontilesullago_1308951691Romanzo giallo ambientato sul lago d’Orta.

Non so perché, ma l’ambientazione lacustre per i misteri mi attira sempre, come nella raccolta di racconti Delitti di lago. Qui il protagonista, Enea Zottìa, non fa solo da camera da presa che registra gli eventi, ma intesse la trama con la propria storia, fatta di contraddizioni, debolezze, emozioni. Allo stesso modo anche gli altri personaggi non sono mai piatti, non sono mai del tutto sicuri, non fanno mai cose del tutto logiche: sono insomma persone normali.

Un libro che mi è piaciuto anche perché mi è sembrata una bella storia nostrana, senza tecnicismi alla CSI. Un libro pane e salame. La scrittura è delicata come il battere della pioggia sul lago.

Per me quattro palle su cinque.

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Questa è l’acqua di David Foster Wallace

wallace-df_acqua1Raccolta di sei racconti dell’autore di Infinite Jest.

Gli argomenti toccati son quelli che ritrovi spesso nella sua produzione: l’amore, la depressione,  il ribaltamento della logica e di certe convenzioni sociali, l’isolamento e lo straniamento del singolo nella società.

Tutto molto bello, ma la sua attenzione morbosa per i dettagli resta per me il vero scoglio. Si vede che ha una mente vulcanica, che ogni cosa che scrive gliene fa venire in mente altre duecento, che dietro ad ogni frase si apre una porta che, se aperta, condurrebbe ad altre decine (migliaia?) di pagine e lui fa uno sforzo enorme per contenere il tutto. Quello che proprio non può fare a meno di lasciar fuoriuscire va nelle note, il resto lo accenna o lo lascia presagire. Insomma: lo affronti come si guarda un bulimico mangiare. La lettura in certi momenti ne risente: alle volte lo perdi un po’ per strada, anche se i temi affrontati arrivano a piantarsi dritto nel cuore e nella mente, con una Verità piena e assoluta.

E’ uno di quegli autori che traspaiono continuamente in ciò che scrivono e che avresti voluto conoscere davvero.

Tre palle e  mezzo su cinque.

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Il 49esimo stato di Stefano Amato

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Libro preso ad una serata di book crossing del Book Wide Shut.

Immaginate un passato parallelo, in cui siamo negli anni Settanta (rapimento Moro e crisi petrolifera inclusi), ma la Sicilia non è una regione italiana, bensì – a seguito di accordi successivi alla fine della seconda Guerra Mondiale – è divenuta il 49° Stato degli Stati Uniti d’America. Immaginate quindi una Sicilia contesa tra mafia, spocchia ammeregana e provincialismo estremo: una sorta di Portorico europea, ma immersa tra ricotta e canditi.

Il punto di vista è quello di un gruppo di ragazzi che hanno messo su una band amatoriale che fa musica punk tipo i Ramones e che cercano un po’ di notorietà candidandosi a suonare in occasione del trentennale dall’annessione alla madre patria.

L’idea (una Sicilia americana piena di nomi da boss mafioso tipo Jack Rizzuto e Frank Maranzano) è fantastica, mentre la realizzazione della distopia ha qualche carenza (troppo esasperata la ricerca di riferimenti “reali” ma trasfigurati per fare l’occhiolino al lettore, tipo “ehi, hai visto che ti cito i Beatles, ma faccio in modo che Back in the U.S.S.R.sia vista male perché ehi, siamo in piena guerra fredda?”). La storia di fondo regge bene: belli i personaggi, anche se qualcuno è un po’ troppo stereotipato. Un buon libro che coglie qualche occasione e ne perde altre, ma merita la lettura.

Tre palle e mezzo su cinque.

Lo potete acquistare qui.

Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kesey

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Chissà quanti lettori di questo blog conoscono la storia raccontata da questo romanzo. Chissà quanti la conoscono davvero, e non solo dagli spezzoni del film che ne è stato tratto con uno straordinario Jack Nicholson  protagonista indimenticabile. Chi non lo avesse mai letto non si faccia sfuggire l’occasione di farlo. Non tanto (non solo) perché è interessante leggere la descrizione di un manicomio statunitense alla metà del XX secolo, ma soprattutto perché l’autore delinea in modo incredibilmente vivido i personaggi e le loro interazioni, raccontando alcune dinamiche relazionali (patologiche) che non hanno tempo e non hanno luogo, perché appartengono alla natura umana stessa.

Quattro palle e mezzo su cinque.

Lo potete acquistare qui.

Giallo fuori stagione di Davide Mosca

giallo-fuori-stagione_6569_x600Bella l’idea di ambientare un giallo nel tipico paesino ligure preda del turismo nei mesi estivi e riconsegnato ai suoi abitanti – spogliato nella sua ruvida bellezza – nel resto dell’anno.

Bello anche che a scriverlo sia un ligure, che quindi riporta in maniera minuziosa e credibile lo spirito del mugugno, della malcelata stizza nei confronti dei foresti, la tensione continua tra feroce curiosità alimentata da anni di quotidiana noia e voglia di farsi i fatti propri (il “me ne battu ù belìn“).

La trama invece convince meno. Un giallo che poteva non essere un giallo e riuscire bene lo stesso, o anche meglio.

Nel complesso un tre palle su cinque.

 

Lo potete acquistare in formato kindle a 0,99€ qui.

Quando meno te lo aspetti di Chiara Moscardelli

81jtfmo8oslGenere Chick lit al 100%, declinato all’italiana.

Non è molto il mio genere, ma è stata una lettura piacevole. La protagonista ha quel mix di talenti insospettabili, debolezze e fragilità proprio di moltissime donne di oggi.

Nel suo genere, tre palle su cinque.

Lo potete acquistare qui in formato kindle e cartaceo.