La piacioneria di quest’uomo (sembra impossibile) ma cresce ad ogni romanzo. Chissà dove lo porterà.
L’ho letto, mi sono lasciata come è giusto affascinare dalle ambientazioni fisiche ed emotive a me familiari e ben illustrate (certe zone di Milano, certi sguardi, certe dinamiche).
E l’ho detestato. Ho desiderato picchiare fortissimo più di un protagonista e avrei volentieri chiesto ad un altro paio di venire via, di uscire da questa trama che ho sentito sempre strutturalmente artefatta.
Leggere Missiroli per me è sempre come vedere un abito di sartoria con ancora su il filo da imbastitura, non so come altro dirlo. Non mi aveva convinto del tutto Atti osceni in luogo privato e non mi ha convinta nemmeno questo, pur avendo tutto il mestiere per arrivare alle sue tre palle su cinque.
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