Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier

649_001Prima metà –> ti prego uccidimi e ucciditi tu, piccola piagnucolosa donnicciola schiava delle tue patologie mentali. (Credo di aver definitivamente capito che tutta quella letteratura che racconta di donne – e di uomini – con evidenti disturbi relazionali che le portano a far soffrire quelli che hanno accanto per incapacità di gestire le loro stesse paturnie non fa per me. Ne ho abbastanza di quelli che conosco nella vita reale).

Seconda metà –> ti prego non finire mai, sei un capolavorone assoluto. Colpo di scena finale incluso. Uau. (Non avevo visto l’omonimo film tratto dal libro di Hitchcock, quindi è stato davvero una sorpresona).

Solo quattro palle su cinque perché l’inizio è proprio meh, anche se immagino serva a costruire l’atmosfera polverosa sdolcinata e soffocante che la tempesta che mano a mano monta fino al finale deve distruggere.

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