L’isola dell’angelo caduto di Carlo Lucarelli

l-isola-dell-angelo-caduto-carlo-lucarelliUno dei miei romanzi preferiti di Lucarelli di sempre.

Ambientato – come molti dei romanzi del primo Lucarelli – nel periodo fascista. Il protagonista è un commissario troppo onesto e garantista per non pestare qualche callo suscettibile, e infatti per aver fatto troppo bene il suo mestiere finisce su un’isola sede di una colonia penale di confino, a sua volta esiliato in patria come molti altri che quel luogo sperduto che pare costituire un mondo a sé non possono o non vogliono lasciare. Lo segue la moglie, pallida e delicata, che in preda ad un esaurimento nervoso passa tutto il tempo ad ascoltare ossessivamente la stessa canzonetta in attesa di un insperato trasferimento.

In tutto questo un omicidio viene a turbare la calma tensione dell’isola e dei suoi abitanti.

Bellissimo, ne hanno tratto un film, mi si dice di rara bruttezza. Che peccato. Il romanzo invece lo potete acquistare qui.

Cinque palle su cinque.

L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg

L'arte di collezionare moscheVolume insolito – come molti di Iperborea – superbamente tradotto da Fulvio Ferrari.

La storia racconta la passione di un uomo per una particolare varietà di mosca, condotta attraverso la sua vita non con la precisa traiettoria di una stella cadente, ma con il leggero e apparentemente disordinato volo di un insetto. Ed è l’occasione per guardare oltre.

Ogni scelta è legata a ciò da cui arrivi e a cui tendi in quel momento, e solo una visione d’insieme consentirebbe di tracciare un percorso unitario. Ma a noi che questa vita la viviamo questa visione d’insieme è negata e ci appare evidente solo una serie di momenti, di ricordi, di scopi da raggiungere, che talvolta non sono altro che l’investigare la molteplicità e l’infinito in uno spazio apparentemente minuscolo. La ricerca di un senso, di un ordine nel caos, come il ritrovamento di un nuovo esemplare ancora sconosciuto da aggiungere ad una collezione, senza nemmeno sapere se quell’esemplare esiste o quando si verificheranno le rarissime condizioni per trovarlo.

Un libro garbato, ironico, poetico. Un po’ troppo lento per i miei gusti, tre palle su cinque per me, ma lo consiglio.

Lo potete acquistare qui in formato kindle e qui in cartaceo.

Il bello del mio mestiere – Scritti sul cinema di Martin Scorsese

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Letto su istigazione di Fabrizio (ciao Fab <3) si tratta essenzialmente di una raccolta di articoli usciti su i Cahiers du cinéma, prestigiosa rivista cinematografica francese. Volume interessante nel quale Scorsese ricostruisce come sia nata la sua voglia di fare cinema, la formazione del suo gusto attraverso la visione di ciò che passava nei cinema del suo quartiere italo-americano e come spesso la vita di quel quartiere abbia poi ispirato direttamente i suoi film.

Vi si intravede la sua storia personale (un problema di droga trascinato per anni; la nascita di sodalizi umani e professionali fondamentali con attori, montatori, altri registi eccetera; l’umiltà di riconoscere nella propria attività più la meticolosità e la cura dell’artigiano che esercita un mestiere che l’estro dell’artista) intrecciata alla sua carriera professionale, tra film fatti perché erano storie incastonate nel suo stomaco che per anni hanno urlato per farsi tirare fuori e altri film fatti per ossequiare alle richieste del mercato. Ma fatti sempre e comunque con molto “mestiere”.

Merita: quattro palle su cinque.

Lo potete acquistare qui.