Ovviamente l’ho letto solo perché avevo adorato Il Padrino. Questo libro è diviso sostanzialmente in due parti: la prima parte è il racconto autobiografico dell’autore nella fase di stesura prima del romanzo e poi della sceneggiatura del Padrino. A suo modo interessante, svela qualche retroscena ma serve soprattutto all’autore per descriversi come un figo di dio e fare promozioni agli altri romanzi che ha scritto.
La seconda parte è una raccolta di racconti brevi e articoli già pubblicati su riviste, una noia letale. Complessivamente evitabilissimo, manco c’è il titolo registrato su Goodreads, per dire a quale livello di chittesencula siamo.
Due palle su cinque.
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piccole recinzioni 