Inferno di Dan Brown

inferno_copertinaDifendo a spada tratta il diritto del lettore di leggere il cazzo che vuole, e di alternare – se crede – letture più o meno impegnate, più o meno di elite, più o meno intelligenti con altro a sua scelta (a me personalmente basta che poi non cerchi di rifilartelo come il più grande romanzo scritto dopo i Fratelli Karamazov). Ciò premesso, ho letto tutti i Dan Brown e quindi non mi son fatta sfuggire l’occasione di leggere anche questo.

La trama di base è la solita di sempre: Langdon coinvolto suo malgrado in una corsa contro il tempo per salvare il mondo, aiutato da una bella fregna. L’ambientazione a noi familiare e i continui richiami a Dante sono gradevoli. Lodevole il tentativo di aggiungere un alone di mistero ulteriore regalando a Langdon una amnesia temporanea che mette lui e il lettore di fronte ad una serie di eventi che non capisce, e un certo tentativo di sorprendere con colpi di scena che dovrebbero animare una storia altrimenti piuttosto piatta. Tutto sommato lo posizionerei in zona Champions nella classifica dei suoi romanzi (che è un po’ come dire che sono quasi la più figa del mio pianerottolo). Consigliato per gli amanti del genere, evitabilissimo (come tutti gli altri) dal resto del pubblico. Nel suo genere e sul suo pianerottolo quattro palle su cinque.

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