Scommettere sulla squadra vincente o quella perdente, comprare casa in una località piuttosto che in un’altra, rompersi o meno un piede. Tutti eventi che possono cambiare il corso di una intera esistenza, lo sappiamo benissimo, ma abbiamo mai provato a immaginare come? Paul Auster lo fa, raccontando quattro possibili percorsi della vita dello stesso protagonista.
Una specie di Sliding Doors ma in quattro versioni.
Di ogni capitolo c’è una versione per ciascuna delle possibili vite: la persona è la stessa, ma sviluppa in modo più o meno intenso talenti, difetti, paure e aspetti del carattere, e così fanno le persone intorno a lui prendendo direzioni a volte totalmente divergenti.
Più di novecento pagine che sono quattro romanzi in uno: all’inizio ho faticato a tenere le fila delle quattro trame (la mamma compra l’auto rossa nella vita 1 o nella 3? Dov’è che hanno il giardino? Qui si è mollato con la morosa o no?) ma il tutto è orchestrato con mestiere e attenzione dall’autore e si arriva in fondo di slancio e senza perdersi per strada. E la fine – dopo aver a lungo temuto che non avrebbe retto il peso di un espediente narrativo così ingombrante – invece tiene botta in maniera eccellente e non delude.
Un romanzo importante, bizzarro, appassionante. Mi è piaciuto molto. Scommetto che ci faranno un film (o una serie tv).
Quattro palle abbondanti su cinque.
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