È così che la perdi di Junot Diaz

immagineLetto perché mi avevano consigliato un altro libro suo (La breve favolosa vita di Oscar Wao, Premio Pulitzer 2008) che non ho trovato.

Lo stile è particolare (narrazione veloce, frammista di termini presi – come nell’originale – dallo slang dominicano o dintorni), ma la trama non mi ha conquistata del tutto: racconta la storia di uno scrittore che tradisce la morosa e scopre di amarla solo quando lei, accortasi del tradimento, lo molla. Il libro è il racconto per flashback e pillole della formazione affettiva (o meglio anaffettiva) del protagonista, per spiegare come è giunto fin lì. Mah. Gli anaffettivi hanno rotto quattro quinti di minchia: il vostro bisogno di trattare di merda la gente, sbattendovene il cazzo delle conseguenze delle vostre azioni infilatevelo nel naso e ravanate forte.

Due palle su cinque.

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