Gestapo – La storia segreta di Frank McDonough

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Ammazza che zzozzeria.

Forse penalizzato da una traduzione poco curata o il povero traduttore ha dovuto penare su un materiale di partenza poco promettente, a farne le spese è il lettore.

Dovevo immaginarlo dal fatto che era uscito per la Newton, – che ha molti meriti, ma di certo dice la sua in modo più convincente sui chick lit che sulla saggistica – però che fatica finirlo. Che fatica.

Un convinto *una palla su cinque*.

Se siete pazzi lo trovate qui.

Harry Potter e la maledizione dell’erede di J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne

harry-potter-8-351x540Chi lo avrebbe mai detto: persino la Rowling evidentemente ha dei mutui con tassi da strozzino da pagare.

Ci provo fortissimo: mi autoconvinco che il testo scarno sia da addebitare al fatto che dichiaratamente non è un romanzo, ma un testo teatrale. Mi ricordo incessantemente che praticamente non l’ha scritto lei, ma ne ha fatto una supervisione (credo da bendata, ubriaca e mentre le scappava la pipì). Mi dico che per forza suona strano, visto che non fa parte del ciclo elaborato all’inizio e poi sviluppato negli anni, ma è una sorta di appendice nel corpus narrativo di Harry Potter (una escrescenza, in realtà, che assomiglia alle verruche delle streghe Disneyane, a dirla tutta). Ci provo, ci riprovo, ogni tanto mi dico “dai, dai dai!” ma gnente, non gliela fa manco a cannonate.

Raga, fa cagarone.

“L’ottavo Harry Potter” sta beatissima fava. Quello che fanno a Silente verso la fine è da denuncia per vilipendio allo Stato.

Una palla su cinque.

Lo potete acquistare qui.

Tre stanze per un delitto – Il ritorno di Poirot di Sophie Hannah

51-7IlfkgSL._SL360Ne ho già parlato altrove: madonna quanta merda. Imbarazzante.

Trama e stile scadenti. Un fallimento su tutta la linea. Se qualcuno ve lo regala siete autorizzati a considerarlo un gesto scortese o una dichiarazione di guerra.

Una palla su cinque. E mai il termine “palla” fu usato tanto a proposito in una mia recinzione.

Lo potete acquistare qui.

Amore liquido – Sulla fragilità dei legami affettivi di Zygmunt Bauman

41zfv6kpkql-_sx322_bo1204203200_Se avessi potuto picchiare l’autore col libro lo avrei fatto volentieri. Ma anche fargli inghiottire le pagine una ad una senza manco masticarle. O il kindle. Odioso. Scritto di merda. Ripetitivo. Banale. L’ho odiato. Probabilmente sconta anche una pessima traduzione. Al rogo. Una palla su cinque.

Se proprio volete farvi del male o volete leggerlo, tornare qui e insultarmi, lo potete aquistare qui.