Parole di Antonia Pozzi

81nkQBz3O9LSi tratta del libro di poesie che Elio regala a Marzia nel film Chiamami col tuo nome, tratto dall’omonimo libro di André Aciman.

Glielo regala la sera in cui escono per la prima volta insieme da soli, una serata in cui la corteggia, si baciano e finiranno per fare l’amore stesi su un prato. Un libro che leggerà pensando a lui, mentre nel frattempo Elio consuma ore d’amore e di passione con qualcuno che non è lei.

Antonia Pozzi è una poetessa di profondi sentimenti, che inizia a scrivere giovanissima e morirà suicida a soli 26 anni. Lascia un piccolo tesoro di scritti che parlano di paesaggi montani, di solitudine e di amore.

L’ho letto nella disposizione d’animo ideale, ma non credo sia solo per questo che l’ho amato molto. Quattro palle su cinque.

Lo potete acquistare qui.

Chiamami col tuo nome di André Aciman

cover

Fulminata dal film ho letto il libro in italiano, poi ho ascoltato l’audiolibro in inglese (bellissimo, letto dall’attore che impersona Oliver), cercando disperatamente – e vanamente – di capire cosa esattamente mi avesse stregata. Perché è questo che questa storia sa fare (non a tutti, ma a quelli che sì, lo fa in modo pieno e abbacinante): strega e incanta.

Rispetto al film cambia l’ambientazione (siamo al mare in Liguria e non nelle campagne cremasche), cambia qualche dettaglio (ad esempio c’è Roma e non Bergamo) e soprattutto cambia o per meglio dire amplia il finale, nel senso che dove il film finisce il libro prosegue e ci racconta parte del “dopo”.

Del film è in preparazione una recensione sul blog de gli88folli, aggiornerò questo post quando sarà pronta. E’ un blog che amo molto, parla di cinema: andate a vederlo, merita.

A me è piaciuto moltissimo quasi tutto il libro (non ho amato ad esempio la lunga scena nella libreria a Roma) e l’ho trovata una straordinaria storia d’amore anche se – o forse proprio perché – nessuno si dice mai “ti amo”. I protagonisti dall’amore si lasciano travolgere, non lo dicono ma lo fanno. Hai detto niente.

L’unico mio timore è la deriva mocciana del gesto d’amore che lega i protagonisti (sentirsi così tanto attraversati e fusi con la persona che si ama al punto da chiamare l’altro col proprio nome): tremo all’idea di pelosi camionisti che si fanno chiamare Jessica e leggiadre fanciulle che rispondono al nome di Viktor.

Per me comunque personalmente cinque palle su cinque.

Lo potete acquistare qui.