Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici di Daniel Goleman

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Saggio del famoso psicologo e saggista americano Goleman.

Cosa mi è piaciuto: che fa una panoramica ampia sulle forme di intelligenza diciamo “non convenzionali”, quindi non quella che ti permette di fare calcoli matematici o di imparare le cose a memoria, ma le forme di intelligenza relazionale, sociale, emotiva (da cui il titolo).

È interessante perché la nostra società tradizionalmente trascura le forme di competenza di questo tipo relegandole ad un ruolo accessorio o subordinato, mentre proprio in una società moderna, sempre più interconnessa, la capacità di cogliere le dinamiche sociali, di interpretarle e se vogliamo anche di gestirle a proprio vantaggio è sempre più importante.

Cosa non mi è piaciuto: al solito, non mi piace la struttura anglosassone di queso tipo di saggio, a cui piace iniziare un nuovo capitolo o argomento con l’aneddoto/parabola, tipo “Nick si svegliò una mattina e si accorse che sua moglie Nancy non gli rivolgeva la parola…”. Non gliela faccio manco a spigne.

Per questo comunque non oltre le tre palle su cinque, sebbene la ritenga una lettura estremamente utile e che consiglio.

Lo potete acquistare qui.

Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro

9788806231774_0_0_1545_75Ammazza cheppalle.

Mi spiego meglio: a parte la storia, una distopia che ho trovato fin troppo simile alla trama del film The Island, è proprio la tecnica narrativa che mi ha proprio frantumato le palle. Per tecnica narrativa intendo quella cosa che inizia a fare l’autore fin da subito di anticipare un mezzo accenno di una cosa e poi dire ah no aspetta questa te la dico dopo.

Più che il romanzo compiuto di un bravo scrittore mi pareva di star dietro alle confidenze della mia estetista.

Forse sono un po’ severa, perché so che a molti è piaciuto, ma anche no, dai. Due palle su cinque.

Lo potete comunque acquistare qui.

Non ho problemi di comunicazione di Walter Fontana

41WggeM-NGL._BO1,204,203,200_In un momento di depre una persona molto cara mi presta questo dicendomi oh leggi questo è bellissimo e poi ci si ammazza dalle risate!

Ora, il problema di fondo è che il protagonista è uno sfigatissimo a cui ne capitano di ogni: avete presente, tipo Fantozzi o Paperino? Ecco. Solo che io Fantozzi o Paperino non riesco a guardarli perché mi dispiace moltissimo che stiano male, che gli pestino un piede o siano bullizzati da colleghi, vicini di casa e parenti. Non gliela faccio proprio: soffro fisicamente, da sempre.

Quindi ecco: non posso dire che non sia un bel libro, ma non è proprio il mio genere, però se a voi Fantozzi fa sganasciare non perdetevelo. Tre palle su quattro.

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Il segreto di Antonio Ferrari

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Ricostruzione romanzata del sequestro Moro.

Va letto per quello che è, cioè un romanzo e non un saggio, ma dà buoni spunti di riflessione: io poi del sequestro Moro ne sapevo poco e niente ed è stato interessante fosse anche per la voglia che mi è venuta diverse volte di mettere un attimo da parte il libro e fare un paio di ricerche online, oltre a stimolare più in generale la voglia di approfondire.

Non è un capolavoro, ma è godibile.

Tre palle su cinque.

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Le Benevole di Jonathan Littell

61uemiLmtIL._SX322_BO1,204,203,200_Un libro sostanzialmente bello, che però non voglio leggere maipiou.

Sarà perché è la storia di un franco-tedesco volontario nelle SS, assassino, psicotico, drogato, cripto gay ma coinvolto in un rapporto incestuoso con la sorella, matricida, sadico, anaffettivo e impegnato durante la seconda guerra mondiale nel progetto di ottimizzazione dello sterminio degli ebrei? mah, chi può dirlo.

Un libro che ho dovuto leggere coi limiti di orario, come i caffè: assunto dopo le cinque del pomeriggio poi non mi faceva dormire la notte.

Il titolo (in lingua originale Les Bienveillantes) si riferisce alla antica trilogia di tragedie greche Orestea scritta da Eschilo. In esse, Oreste – che ha ucciso sua madre Clitennestra per vendicare il padre Agamennone – è stato inseguito dalle Erinni o Furie,  dee vendicative che seguivano e tormentavano coloro che uccisero un genitore. La dea Atena interviene organizzando un processo con giuria per giudicare la causa delle Furie contro Oreste. Atena lancia il voto decisivo che assolve Oreste, quindi implora le Furie di accettare il verdetto del processo e di trasformarsi in divinità della giustizia anziché della vendetta. Queste accettano e diventano le Eumenidi o le benevole. Tutta bella gente molto tranquilla, insomma.

Ottimamente scritto, copertina favolosa, trama ben strutturata, sbraga malamente proprio sul finale (credibilità del comportamento dell’amico: zero. Ho lanciato il libro per la delusione).

Tra gli incubi notturni e lo scazzo di essere sopravvissuta a novecentocinquanta pagine per poi finire così becca tre palle e mezzo su cinque, anche se resta un romanzo grandioso: la lettura la consiglio e farebbe un gran bene a tutti quelli che hanno rigurgiti di razzismo e pulizia etnica.

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Solaris di Stanisław Lem

9788838929106_0_0_300_75Francamente non l’ho amato un granché. Ammazzatemi.

L’ho trovato lungamente noioso, e mi ha interessato pochissimo. Sono – va detto – poco affine alla fantascienza, ma pur apprezzandone le sfumature psicologiche, pur comprendendone il valore e significato (è una delle pietre miliari della letteratura di genere e se vogliamo della letteratura in generale) se fosse un colore direi che è un triste beige.

Per amanti del genere. Due palle su tre.

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