Letto sull’onda lunga della visione del film, si tratta della sceneggiatura originale.
L’ho amata moltissimo, perché in parte mi ha dato le stesse sensazioni del film, in parte va a esplicitare ciò che il film spesso rende (o tenta di rendere) attraverso immagini e musica: le emozioni, i non detti. Sono presenti alcune scene che sono state poi tagliate in fase di regia o di montaggio e si notano alcune differenze importanti (una su tutte: il Jeps della sceneggiatura è un uomo di maestosa bellezza, un Paul Newman cinquantenne – pensate alla Stangata – mentre Servillo, pur con tutto il suo talento, può essere certamente fascinoso, ma non *bello*).
Comunque mi è piaciuta un sacco, alcune delle descrizioni sono di una bellezza assoluta e autonoma rispetto al film.
Cinque palle su cinque.
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