Puttanazza miseria, se mi è piaciuto. Nel filone di “A volte ritorno” di John Niven (letto l’anno scorso, cercatevi la recinzione), è un romanzo incentrato su una rilettura ironica della figura di Gesù. In questo caso si tratta di un fantomatico vangelo scritto da un sedicente “migliore amico di Gesù”: Levi, detto Biff.
Biff viene incaricato di raccontare i trenta anni della vita del Messia successivi alla sua nascita, vale a dire la sua formazione: quella insomma su cui i vangeli tradizionali tacciono. Che, manco a dirlo, si svolge tra maestri shaolin che gli insegnano a sparire e riapparire e buddhisti che lo educano al “porgi l’altra guancia” e gli rivelano qualche utile trucchetto, come il moltiplicare pani e pesci. Spiritoso, assurdo, a tratti geniale. Divertentissimo. Consigliato 10+.
Cinque palle su cinque.
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